PREMESSE AL PROGETTO
«Le chiese, essendo destinate al culto, sono dimore vive per una comunità vivente: non sono quindi dei musei. Tuttavia alcune di esse, per l'evidente importanza artistica e storica, vengono considerate alla stregua di veri e propri musei; […], in questi casi per facilitare una giusta fruizione del patrimonio storico e artistico, siano predisposte le opportune misure che consentano la generosa e intelligente accoglienza dei visitatori, come ad esempio adeguati orari per la visita, sussidi a stampa o di altro genere, illuminazione adatta delle opere, guide, custodi, ecc. Si abbia cura però di evidenziare sempre il permanente significato religioso degli edifici e delle opere, salvaguardando la primaria destinazione al culto delle chiese stesse e garantendone la tutela»
(da L'adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica, nota pastorale della commissione episcopale per la liturgia, Edizioni Paoline, Milano 1996).
«I beni culturali della chiesa sono un patrimonio da conservare materialmente, tutelare giuridicamente, valorizzare pastoralmente nell'ambito di ciascuna comunità cristiana, per conservare la memoria del passato e continuare ad esprimere nel presente quanto ordinato alla missione della Chiesa. La lezione della storia attraverso la contemplazione dell'arte, si apre alla profezia, così che “La Chiesa, maestra di vita, non può non assumersi anche il ministero di aiutare l'uomo contemporaneo a ritrovare lo stupore religioso davanti al fascino della bellezza e della sapienza che si sprigiona da quanto ci ha consegnato la storia. Tale compito esige un lavoro diuturno ed assiduo di orientamento, di incoraggiamento, di interscambio”».
(Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa, Lettera circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici, Città del Vaticano, 15 agosto 2001).